Nel leggere i dati che riporto di seguito, mi sono resa conto che i media e la politica si stanno occupando di cose, probabilmente importanti, senza però occuparsi con serietà e consapevolezza di altri temi, come l’alimentazione, ritenuti secondari, che hanno però degli effetti devastanti sulla vita di tutti noi.
Nell’anno 2012, nel mondo intero, sono morte 56 milioni di persone. Come sono morte ?
Non prendendo in considerazione la vecchiaia, gli incidenti di vario genere ed altre cause:
- 620.000 sono state vittime della violenza umana. In particolare: le guerre hanno ucciso 120.000 persone, il crimine ne ha colpito un ulteriore mezzo milione.
- 800.000 persone si sono suicidate.
- 1,5 milioni di individui sono morti di diabete.
Attualmente nella maggior parte dei paesi la sovrabbondanza alimentare è diventata un problema di gran lunga peggiore della carenza di cibo.
- Nel 2014 più di 2,1 miliardi di persone erano sovrappeso, comparati agli 850 milioni che soffrivano di malnutrizione.
- Si prevede che metà del genere umano sia sovrappeso entro il 2030, cioè praticamente domani.
Lo zucchero è adesso più pericoloso della polvere da sparo. (fonte “Homo deus” di Yuval Noah Harari).
Io invito veramente tutti, ciclisti e non, a riflettere su questi dati.
A riflettere e contemporaneamente mettere in atto quel processo di cambiamento che, partendo da ciascuno di noi, si traduca in un grande cambiamento globale che onori questa nostra straordinaria esperienza terrena e il pianeta che la ospita.
Il primo passo è averne consapevolezza.
Infatti un concetto ormai acquisito dovrebbe essere quello per cui le nostre scelte quotidiane determinano il nostro stato di salute globale. Queste riguardano lo stile vita, la scelta del cibo, il contenuto dei nostri pensieri, la capacità di gestione dello stress e il movimento del nostro corpo, .
Sovrappeso e obesità rappresentano la porta di ingresso verso le malattie metaboliche, ormai diventate comuni, come la sindrome metabolica, l’insulino resistenza, l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi ed altre patologie degenerative.
Esiste certamente una predisposizione familiare, ma il ruolo cruciale è giocato dallo stile di vita.
La malattia (l’obesità, ma anche il semplice sovrappeso, rappresentano un allontanamento dalle condizioni di equilibrio dell’organismo che corrisponde allo stato di salute) è la risultante di un atteggiamento disattento verso il proprio corpo o, meglio, verso il proprio sistema mente/corpo.
Siamo soprattutto noi, con le nostre scelte quotidiane a condizionare la salute e la durata della nostra vita.
Di salute se ne parla tanto e ovunque, ma non abbiamo ancora acquisito la consapevolezza dei fenomeni in atto e di quali siano le cause. Pensiamo che le guerre e le carestie siano ancora i problemi che affliggono l’umanità e non ci rendiamo conto che lo stile di vita, che inconsapevolmente e colpevolmente conduciamo ogni giorno, senza farci domande e senza provare a modificarlo, sia la causa di tante sciagure per noi, per la nostra specie e per l’intero pianeta.
Non abbiamo la percezione di cosa stia realmente accadendo.
Nel 2010, l’obesità e le malattie connesse come le patologie cardiovascolari, la sindrome metabolica, ecc. (leggi anche La pancia dei ciclisti ) hanno ucciso circa 3 milioni di persone.
Attenzione: i terroristi hanno fatto 7697 vittime in tutto il mondo, la maggior parte delle quali nei paesi in via di sviluppo.
Come ci dice Yuval Noah Harari (il cui libro vi invito a leggere): per l’americano o l’europeo medio, la Cola-Cola costituisce una minaccia assai più letale di al-Qaida (per Coca-Cola intendi lo zucchero, il maggiore agente pro-infiammatorio).
L’infiammazione sistemica di basso grado, peraltro silente inizialmente, rappresenta il substrato sul quale si sviluppano praticamente tutte le patologie degenerative e neuro degenerative, attraverso il ruolo cruciale svolto dal microbiota (leggi anche il post Pedalando con i microbi).
Iniziamo a combattere lo zucchero eliminandolo il più possibile dalla nostra dieta. Ne apprezzeremo rapidamente i risultati.
Ma, contemporaneamente, diventiamo consapevoli delle nostre scelte di vita e proviamo a modificarle.
Si può fare !